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“3CODESIGN | 3Rs: Reduce Recycle Reuse”: la svolta sostenibile del design italiano a Washington DC


Sarà aperta sino al 3 giugno nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Washington DC la mostra “3CODESIGN | 3Rs: Reduce Recycle Reuse”, dedicata al rapporto tra design e sostenibilità. Inaugurata il 27 aprile scorso, la mostra è organizzata dalla stessa Ambasciata con l'Istituto Italiano di Cultura a Washington e gode del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Curata dall'architetto Silvana Annicchiarico, “3CODESIGN | 3Rs: Reduce Recycle Reuse” intende offrire una panoramica inevitabilmente sintetica ma sufficientemente paradigmatica su come il design italiano stia lavorando nella direzione della sostenibilità ambientale. L'esposizione propone una selezione di oggetti, prodotti e accessori riciclati o realizzati con materiali sostenibili e con tecnologie sostenibili, tutti progettati da designer italiani e prodotti da aziende italiane.

La mostra, commissionata dalla Farnesina, è stata presentata a Dubai, in Cina, in Canada e in tutta Europa.

“Garantire che i rifiuti vengano riconvertiti in materia prima. Mettere il riciclo e il riuso alla base di un'economia circolare. Ripensare il design e la produzione basandosi non solo sulla sostenibilità ambientale ma anche su una nuova socialità basata sulla condivisione, responsabilità e rispetto per le generazioni future”. Come sottolinea la curatrice della mostra Annicchiarico, “sono questi alcuni dei tratti suggestivi di una tendenza sempre più marcata nell'ultimo design italiano che va sotto il nome di Ecodesign e il cui obiettivo primario è quello di contribuire alla creazione di una nuova ecologia dell'artificiale”.

“3CODESIGN”, spiega ancora Annicchiarico, si compone di tre sezioni: una dedicata al Riciclare, una al Riuso e una a Ridurre, le tre “R” della nuova economia circolare. “Secondo le nuove esigenze di sostenibilità ambientale, i nuovi oggetti segnano una vera e propria inversione di tendenza rispetto ai metodi di produzione e alle strategie progettuali applicate nel corso del 1900. È un nuovo modello che si traduce nel rivedere tutte le fasi progettuali e produttive, riportando subito alla mente oggetti e prodotti riparabili, ricondizionabili, riutilizzabili, condivisibili, riciclabili. Piuttosto che finire in discarica, il valore di un oggetto deve rimanere in circolazione e rigenerarsi continuamente”. (aise)

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