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MADE IN ITALY IMPRESE - I SATELLITI CHE IN TUTTO IL MONDO VENGONO GESTITI DAL COMASCO

Lo sviluppo di servizi e tecnologie di comunicazione satellitare di altissima qualità ed

efficienza tutta made in Italy ha reso possibile il collegamento a terra dei 13 satelliti inviati nella missione SpaceX Transporter-3 Rideshare gestiti da Leaf Space, il provider di servizi di comunicazione che semplifica l’accesso allo spazio da parte degli operatori di microsatelliti, sia privati che istituzionali, in Europa, America, Asia e Australia. Grazie alla società, che ha sede a Lomazzo in provincia di Como, diversi clienti tra cui D-Orbit, NanoAvionics, Kepler Communications e DEWA sono stati in grado di interagire e comunicare con i loro satelliti, dopo il lancio da Cape Canaveral avvenuto il 13 gennaio. La fase di lancio e prima messa in orbita (dall’inglese Launch and Early Orbit Phase, LEOP) è una fase critica per ogni operatore satellitare. Infatti, non appena rilasciati da un lanciatore, i satelliti possono ruotare e muoversi in maniera irregolare ed incontrollata, cosa che impedisce trasmissioni chiare da e verso terra, e che espone un veicolo spaziale a maggiori rischi. La presenza di numerosi satelliti rilasciati in sequenza – sfida posta da questa missione – fa sì che ciascuno dei satelliti debba anche essere identificato da terra, prima di poter riuscire a caricare comandi che permettano ai veicoli spaziali di orientarsi ed eventualmente stabilizzare il proprio assetto e trasmissioni. Alcune delle applicazioni dei satelliti inclusi in questo lancio sono quelle dell’azienda canadese Kepler, che testa tecnologie per fornire servizi di connettività dallo spazio, come anche lo studio che permetterà il miglioramento della manutenzione e la pianificazione delle reti idriche ed elettriche negli Emirati Arabi e per cui sono andati in orbita i satelliti della Dubai Electricity and Water Authority (DEWA). Leaf Space - che ha aperto la strada al concetto di GSaaS (Ground Segment as-a-Service) per operatori satellitari e veicoli di lancio in tutto il mondo – gestisce le sue stazioni a livello globale con due soluzioni: Leaf Line, un servizio on demand che consente agli operatori di avere accesso immediato ai dati satellitari ogni volta che è necessario, ad esempio per missioni come dimostrazioni in orbita (IOD), utilizzato finora da una ventina di clienti, tra cui Astrocast, Pixxel, Virgin Orbit, D-Orbit, Agenzia Spaziale Europea (ESA), Telespazio-Leonardo, l’agenzia spaziale tedesca (DLR) e l’agenzia spaziale indiana (ISRO). E Leaf Key, una soluzione personalizzata che permette una comunicazione su misura con le risorse spaziali scelte dall'operatore.

Leaf Space fornisce le sue soluzioni ad una delle più importanti società di intelligence spaziale, la lussemburghese RF Kleos Space, a cui garantisce la propria attività investigativa attraverso la comunicazione con i propri cluster satellitari in orbita. Dello scorso anno l’accordo con la società aerospaziale britannica Smallspark Space Systems per fornire offerte congiunte per progetti con il governo ed operatori commerciali del Regno Unito, con l’obiettivo di diventare il principale contraente per i servizi a OneWeb, costellazione di 650 satelliti che fornirà servizi internet via satellite a livello mondiale e servizi a banda larga a tutto il mondo. Leaf Space è stata fondata nel 2014 da un gruppo di ingegneri aerospaziali del Politecnico di Milano - Jonata Puglia, Michele Messina e Giovanni Pandolfi - inizialmente con lo scopo di costruire una rete di “ascolto” per microsatelliti in grado di fornire servizi innovativi agli operatori satellitari nella raccolta dei dati a terra. Prima di fondare l'azienda, i tre avevano tutti svolto un ruolo di primo piano nell'organizzazione no-profit Skyward Experimental Rocketry, con sede sempre a Milano, che aiutava gli studenti a progettare, costruire e lanciare razzi sperimentali, oltre a promuovere l'educazione spaziale. Nel 2016 l'azienda ha raccolto oltre un milione di dollari per finanziare un servizio di telecomunicazioni dedicato agli operatori “smallsat”. Un round guidato dalla società di venture capital italiana RedSeed Ventures insieme ad altri investitori privati e istituzionali tra cui Como Venture, Key Capital e PoliHub. Nel 2017 Leaf Space ha collaborato con Solenix GmbH per combinare il proprio sistema di controllo delle missioni con i servizi del suo segmento di terra. Nel 2018 ha ricevuto 1,3 milioni di euro dalla Commissione europea nell'ambito del quadro di finanziamento della ricerca Horizon 2020, al fine di sviluppare ulteriormente la sua tecnologia. Al finanziamento è seguito un accordo con Astrocast per fornire soluzioni di stazioni di terra per la sua rete IoT globale di 64 unità. Il 2019 ha anche visto Leaf Space vincere il premio speciale "Expanding in China" all'evento Italian Master Startup a Roma. ( IESTV.TV BIG ITALY / alg © 9Colonne )

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