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Tirana: aperti i bandi per demolire e ricostruire due sedi consolari italiane



TIRANA - Si è svolta oggi, 4 novembre, nell’Aula Magna “Silvano Pedrollo” dell’Università Politecnica di Tirana, la presentazione a cura dell’Ambasciatore d’Italia a Tirana, Fabrizio Bucci, del Sindaco di Tirana, Erion Veliaj, del Preside della Facoltà di Architettura del Politecnico di Tirana, Armand Vokshi e della Presidente dell’Associazione Architetti dell’Albania, Matilda Pando, del bando “Demolizione e ricostruzione dei due edifici sede della Cancelleria diplomatica e consolare d’Italia a Tirana”.

Il Preside della Facoltà di Architettura, Armand Vokshi, ringraziando tutti i presenti, ha dichiarato: “I progettisti italiani e albanesi, che parteciperanno alla gara, hanno un compito molto importante perché non si tratta semplicemente di un intervento di costruzione di un edificio straniero nella nostra città, ma di un edificio che trasmetterà i sentimenti e i rapporti che esistono tra i nostri due Paesi”.

L’Ambasciatore d’Italia a Tirana, Fabrizio Bucci, ha dichiarato, tra l’altro: “Abbiamo deciso di chiamare la conferenza di oggi “Una nuova Ambasciata per una Tirana che cambia”. Abbiamo lanciato un importante concorso internazionale, aperto a tutti. La nuova ambasciata vuole essere un edificio bello, che guarda al futuro, in una città come Tirana che sta attraversando una fase di grandi cambiamenti. Il nuovo edificio non avrà solo degli uffici ma sarà un edificio che accoglierà i cittadini di Tirana. Sarà un edificio “senza muri”, aperto e che ospiterà anche delle mostre”.

“Sono convinto che si tratti di una possibilità straordinaria per la città di Tirana - ha detto il Sindaco di Tirana, Erion Veliaj -. Avremo una sede non solo moderna, al centro di Tirana, non solo esteticamente bello, ma anche uno spazio che sarà dedicato alla città”.

Per la Presidente dell’Associazione Architetti dell’Albania, Matilda Pando, “si tratta di un bando di grande interesse per gli architetti albanesi. Si tratterà di un progetto che andrà oltre i confini di Tirana e dell’Albania, di cui si sentirà parlare in tutto il mondo”. (aise)

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