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Michele SHIAVONE “I diritti civili e politici degli italiani residenti all’estero” C.G.I.E.

“I diritti civili e politici degli italiani residenti all’estero”: tema del terzo appuntamento preparatorio in vista della IV Conferenza Permanente Stato-Regioni-PA-Cgie


CGIE


ROMA – Si è svolto online il terzo appuntamento del Cgie preparatorio della IV Conferenza Permanente Stato-Regioni-PA-Cgie da svolgersi entro il 2021 dopo un’attesa di quasi dodici anni dall’ultima edizione. Argomento odierno è stato quello dei diritti civili e politici dei cittadini italiani all’estero in un momento tra l’altro così difficile per questioni politiche e aspetti sanitari. A parlarne è stato Michele Schiavone, Segretario Generale Cgie, che ha aperto i lavori con un richiamo alla Costituzione italiana in termini di diritti e doveri senza discriminazioni basati sulla residenza e avendo quindi nei riguardi dei nostri cittadini all’estero la dovuta attenzione per includerli nelle politiche nazionali esattamente come avviene per le minoranze o le autonomie presenti nel territorio italiano. “A dicembre 2020 risultavano 6 milioni e 275 mila italiani registrati all’Aire che corrispondono al 10% della popolazione nazionale e a loro si aggiungono numerosi milioni di italo-discendenti nel mondo. La Conferenza Stato-Regioni deve essere una svolta per le politiche nei loro confronti – ha spiegato Schiavone parlando dei connazionali all’estero – e l’obiettivo di questo organismo deve essere l’effettiva integrazione dei connazionali nella politica sociale, culturale ed economica coinvolgendoli per farli diventare parte attiva del tessuto nazionale”. Schiavone ha auspicato una nuova regione italiana alla stregua della circoscrizione estera istituita nel 2000. “E’ opportuno inserire nell’agenda per il rilancio del Paese proprio questa comunità di residenti in diversi continenti da coinvolgere e valorizzare: i ritardi accumulati dalla legislazione vigente vanno superati perché c’è anche il rischio di una perdita di rappresentanza soprattutto dopo il referendum sulla riduzione dei parlamentari”, ha aggiunto Schiavone richiamando l’importanza della riforma di molte leggi settoriali e in particolare il disegno di una nuova architettura nella rappresentanza italiana all’estero a tutti i livelli procedendo entro l’anno all’istituzione dell’attesa Commissione bicamerale: “essa diventerà la leva propulsiva delle riforme dalle quali discende quella della rappresentanza diretta di organismi base come i Comites”. Schiavone ha ricordato come ad oggi siano state depositate in Parlamento diverse proposte di riforma tra cui le modifiche richieste dallo stesso Cgie. “Il diritto di voto universale va sempre garantito nella circoscrizione Estero con la cancellazione dell’inversione dell’opzione e la sperimentazione del voto elettronico per abbattere i costi e per semplificare le procedure da effettuare con sicurezza e trasparenza”, ha precisato Schiavone parlando anche della necessaria riforma della legge sulla cittadinanza risalente ormai al 1992 e della norma discriminatoria per le donne sposate prima del 1948 nonché della norma che ha costretto tanti italo-discendenti a rinunciare alla cittadinanza italiana. Schiavone ha quindi portato l’attenzione sull’ipotesi del pieno riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo esercitabile dall’estero anche per le elezioni regionali, invitando poi a rivedere la legge sull’Aire. E’ stata sollevata la questione della rete diplomatico-consolare, che si trova in difficoltà “davanti ai numeri delle nostre comunità e quindi occorre un ripensamento dei ruoli e delle funzioni della rete diplomatica, perché non basta più potenziare i servizi amministrativi”, ha rilevato Schiavone puntando il faro sull’istituzione di una nuova regione transnazionale o addirittura di un ministero ad hoc per gli italiani all’estero. “Non è più concepibile disconoscere i diritti con distinzioni tra residenti ed espatriati e con l’applicazione di corsie preferenziali per gli uni e di negazioni per gli altri”, ha ammonito Schiavone concludendo con il richiamo alla circolarità della mobilità che possa contribuire così allo sviluppo futuro del Paese e sottolineando come il 2021 sia l’anno che vede l’Italia protagonista al G20 e alla Cop26 dove saranno importanti i progetti riguardanti i giovani italiani.

Segue articolo con Lucio Malan

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