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Gabriele Cotichelli

Professionista della comunicazione pubblicitaria

​Intervista a Gabriele Cotichelli, coautore del format "Spumarche".

Gabriele Cotichelli

     È da poco iniziata la fase di start up del suo progetto di marketing della comunicazione d'impresa denominato "Spumarche" e diversi mezzi di informazione hanno pubblicato articoli al riguardo utilizzando terminologie prettamente tecniche, a volte complesse, forse non comprensibili a tutti. Potrebbe spiegarci in sintesi che cos'è "Spumarche"?

È un sistema integrato di marketing della comunicazione a favore delle imprese del comparto eno-alimentare. In pratica, un mix - composto da leve di marketing relazionale ed esperienziale, buona comunicazione e sinergismi promozionali - proposto alle aziende che aspirano ad ottenere visibilità, sia nel mercato nazionale che negli scenari dinamici delle economie più evolute dell'Europa centro-orientale ed extra UE. Assiema strumenti di marketing dall'approccio proattivo che intendono fornire visibilità, con una veste raffinata e con un linguaggio creativo, innovativo per il comparto degli alimenti e delle bevande, proprio del cosiddetto sistema di significazione della moda, alle P.M.I. dell'eno-alimentare e alle manifatture di accessori e complementi per il settore sia in Italia, per stimolare la domanda interna contratta, che nei mercati stranieri in maggiore espansione ove insistono alcune delle aree reputate economicamente profittevoli per gli scambi commerciali. 

   Che vantaggi concreti avrebbero le aziende a promuovere i loro prodotti tramite questo format di marketing della comunicazione che usa  linguaggi propri del fashion o, per meglio dirla come è scritto negli articoli a mezzo stampa già pubblicati, del sistema di significazione della moda?

Una premessa. Si parla tanto, spesso a sproposito, di moda ed eno-alimentare, ma anche molti degli addetti ai lavori non hanno ben capito di che cosa realmente si tratti.

Corrisponde a verità che nelle Economie di recente espansione alcuni prodotti, percepiti di pregio, rappresentino nuovi simboli di appartenenza a una classe socio-economica elevata ma, per l'appunto, la percezione delle referenze, certamente meritevoli, è fissata dal contenuto emozionale mutuato dalla struttura di senso della moda e da quel preziosismo estetico, nonché patinato, che ad oggi è obiettivamente retaggio non comune. La comunicazione non è più esclusivamente improntata sulla bontà del prodotto, data per scontata nellereferenze degne di menzione sostanzialmente equipollenti, ma sul plusvalore emozionale che lo caratterizza, capace di fornire gratificazioni di natura introspettiva ai desideri gaudenti del fruitore finale. È importante sottolineare la differenza tra informazione e comunicazione.

La prima attiene alla conoscenza di ogni dato oggettivo sul piano razionale, nel mentre la comunicazione oltrepassa la soglia del tangibile per sublimare i contenuti e trasformarli in un sistema di senso che influenza, sul piano emozionale, la sfera del sociale creando un rapporto empatico finalizzato a fidelizzare il pubblico. Il primo vantaggio per le aziende è la certezza di poter comunicare tramite codici espressivi del sistema di senso della moda, se non altro in virtù di una mia esperienza maturata per circa trentacinque anni come responsabile della comunicazione e del marketing trascorsi fianco a fianco con gli imprenditori del Made in Italy di gamma elevata, creando campagne istituzionali e di prodotto apparse sulle testate internazionali più blasonate e ospitate negli atelier prestigiosi delle vie più esclusive del mondo: da Via della Spiga a Rodeo Drive, da Via dei Condotti alla Fifth Avenue. Ovviamente, ne consegue, che tutti i collaboratori utilizzati per implementare il format provengano da esperienze professionali qualificanti. Altro importante plus è la condivisione del format con la promoter-sommelier Eva Kottrova, autrice di articoli per quotidiani e periodici d'informazione in quattro lingue, ad oggi, su più di quaranta testate nazionali ed estere, oltre che curatrice del suo web-log multiculturale a supporto di Spumarche e dedicato alle esclusività del settore. Ulteriore vantaggio è rappresentato dalla possibilità di esprimersi nella comunicazione con un plurilinguismo ricercato che, per alcune delle principali lingue est-europee, ha carattere di unicità, poiché il contenuto dei testi viene di volta in volta reinterpretato con assoluta competenza e stilemi che lo caratterizzano, al di là della mera traduzione, da referenti madrelingua che godono di forte considerazione nei Paesi dell'Europa centro-orientale, ingenerando una forma di comunicazione rassicurante e credibile nei riguardi degli interlocutori potenzialmente interessati ai prodotti pubblicizzati, oltre a una considerevole estensione

dell'audience qualificata. Ennesimo benefit competitivo è derivato dal dialogo costante e da strette collaborazioni con primarie Istituzioni transnazionali del comparto eno-alimentare (accademie culinarie, associazioni professionali di sommelier e cuochi, gruppi di distribuzione di cibi e bevande, negozianti, importatori, direttori marketing), oltre che da mirate azioni di marketing diretto, profilato ad personam per ottimizzare il ritorno sugli investimenti, a un pubblico composto grandemente da selezionati operatori economici residenti in prevalenza nelle città cosmopolite e capitali delle Economie mittel-est europee ed extra UE. Inutile a dirsi che il rapporto instaurato con le varie aggregazioni professionali non contepla fantomatiche associazioni dal nome altisonante riconosciute solamente dai propri ideatori o consorterie fondate sul proselitismo con il fine di estorcere denaro agli adepti sprovveduti, magari spacciando tesserine di iscrizione o futili attestati che fanno leva sul senso di appartenenza non si sa bene a che cosa.

      Come si riconosce un professionista da chi non ha una preparazione specifica? Come può un imprenditore essere certo di non sbagliare quando deve affidare il proprio budget destinato alla comunicazione? 

Anzitutto, l'imprenditore capace intuisce e comprende chi ha di fronte anche se è al cospetto di un bravo affabulatore. Comunque, la credibilità di un serio professionista di spessore è retta da dati certi e comprovabili, da uno storico incontrovertibile del suo percorso esperienziale che fa obbligatoriamente riferimento al vissuto comune con le aziende.Le capacità e le specificità di un pubblicitario di professione o di un referente di marketing devono essere dimostrabili, non solo a parole, ma con casistiche aziendali e con i relativi risultati ottenuti.

      Che cosa si augura per il futuro della comunicazione nel settore dei vini e degli alimenti?

Soprattutto che crescano le professionalità e che siano compensate per quello che realmente meritano come avviene negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e nelle maggiori Economie evolute; non come spesso accade nel nostro Paese che vengono barattate con un piatto di lenticchie.

Auspico inoltre che gli imprenditori acquisiscano piena consapevolezza delle loro e altrui professionalità. Generalmente alberga nel pensiero dell'imprenditore l'ingannevole convinzione che il suo prodotto sia migliore rispetto a quelli dei competitori e pertanto si dovrebbe vendere da solo ma, essendo l'offerta smisurata e gli attori commerciali sempre più di estrazione elevata, oltre che difficili da raggiungere, gli stessi orientano l'attenzione sui prodotti realmente meritevoli e che sono percepiti di valore superiore per la loro capacità di fornire gratificazioni a bisogni correlati alla sfera psicologica che vanno oltre la mera fruizione del bene. Qui entra in gioco il lavoro dei professionisti, poiché il marketing non è una competizione tra prodotti, ma una contesa di percezione. Giacché sono in procinto di scomparire dalla lingua di Dante oltre tremila vocaboli, auspico inoltre che si possa tornare ad una sorta di autarchia linguistica da contrapporre ai termini di derivazione straniera entrati di prepotenza nel nostro lessico quotidiano, Made in Italy compreso. L'Italia può divenire protagonista assoluta del suo futuro, ma ancora non ha piena consapevolezza della propria meravigliosa identità. Nel mondo c'è fame di bella Italia a tutti i livelli, di tutto ciò che è dato dall'intrinseca relazione tra sapere e ben fare, e nel genoma della migliore gens italica è custodito un patrimonio incommensurabile di storia, arte e cultura.

www.SpuMarche.com 

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