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Esposito e il MINISTERO ITALIANI ALL'ESTERO

Emanuele Esposito vive in Australia da molti anni con la sua famiglia. Da Sydney, ci ha raggiunti, via Zoom, per partecipare a una delle riunioni di 'STATI GENERALI ITALIANI ALL'ESTERO' organizzate dal 'Movimento Iscritti Aire' allo scopo di creare il MINISTERO degli ITALIANI ALL'ESTERO.

Ci ha inviato, in seguito, questo testo per far conoscere le sue opinioni in merito a tale progetto.


"Iniziando questo articolo mi vien da pensare, scrivere 'se non ora quando? "

Il 'perché' sta nelle tante domande, battaglie inevase che dal 2006 ad oggi, da quando in Parlamento, grazie alla legge Tremaglia, noi Italiani all’estero votiamo per 18 rappresentanti e non entro nel merito della questione degli eletti all’estero perché servirebbe più di una pagina, ma cerco di sintetizzare con una sola parola, spero di non offendere nessuno, non Servono al popolo italiano nel mondo, ma credo che Servono ad altri, dipende dalla situazione politica.

Tornando alle cose concrete, l’Italia, come il resto del mondo è cambiata, i flussi emigratori sono mobili, se mai si sono fermati; l’emigrazione italiana che eravamo abituati a conoscere negli anni ‘50 non esiste più e oggi la nostra emigrazione giovanile, per una percentuale molto bassa rimane all’estero. il resto si muove, un italiano può stare in Australia per qualche anno per poi ritornare in Italia oppure andare a Londra.


Le politiche degli italiani all'estero sono marginali e si riducono alle pensioni, alla cittadinanza perduta e all’assistenza sanitaria una volta che si rientra per vacanza in Italia e per il resto i tanti volontari del COMITES, CGIE e i nostri beneamati Eletti all’estero si riducono a un semplice lavoro di propaganda.


Tenete presente che i temi di cui sopra, sono sempre gli stessi della campagna elettorale del 2006 e si sono ripetuti negli anni, 2008, 2013 e l’ultima 2018, se non ci credete fate un giro sul web e vi renderete conto che cambiano, in rare eccezioni i candidati ma la musica e sempre la stessa.

Oggi ci vuole un MINISTERO degli ITALIANI ALL'ESTERO che si occupi direttamente, accorpando ICE ( oggi si chiama ITA), ENIT, Istituti di Cultura, che abbia il controllo diretto sugli enti gestori e le scuole di Italiano all’estero, in sostanza avere nel portafoglio, cioè nel ministero, la responsabilità del Made in Italy, promozione del brand Italia in tutte le sue facce.

Oggi non possiamo più permetterci frammentazioni, ci vuole un campo regia che gestisce con una programmazione seria le varie attività, tenendo presente le tematiche degli italiani all’estero, un ministro ha più potere di un parlamentare, quest’ultimo per vedersi approvare un emendamento, dico emendamento, non legge, deve fare la corte a mezzo governo o l’elemosina come l’ultimo degli arrivati, ma un Ministro può stringere accordi commerciali, di visti, concordare. Faccio un esempio, in Australia esiste il problema dei titoli di studio non riconosciuti, tutti quei paesi dove ci sono le nostre comunità italiane, programmare con un budget i fondi sull’editoria, associazioni e potrei citare altre categorie.

In conclusione ci vuole un ministero con il portafoglio e che non sia solo una sorta di cerimoniere per qualche taglio di nastro, abbiamo già i sottosegretari, che fanno bene questo lavoro.


Best regards / Cordiali saluti  /Meilleures salutations  / Mit freundlichen Grüßen / تحياتي الخاصة Esposito Emanuele



 

Se hai letto questo contenuto, potrai sicuramente apprezzare il pregiato parere di altri intervenuti, in queste pagine come:



durante la

Riunione di STATI GENERALI ITALIANI ALL'ESTERO

 



 






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