Situata sulla falda meridionale del monte Pizzoc, Fregona è un accogliente paese tra le diramazioni delle Prealpi carniche e numerosi corsi d’acqua che affluiscono verso il Meschio per finire nel fiume Livenza.
La sua posizione, il suo clima e l'abbondanza di risorse idriche hanno reso la zona di Fregona ideale per gli insediamenti umani, testimoniati già dall’età del Ferro. Dell'età romana rimane il ritrovamento di monete degli imperatori Tiberio e Massimino il Trace, in questo secondo caso ritrovate ai piedi della torre di Nastego alle Fratte.
In età feudale l'area appartenne prima al vescovo-conte di Belluno e successivamente alla Signoria dei Caminesi di stirpe longobarda, i quali a Piai avevano un loro castello di cui non resta altro che un cumulo di rovine.
Costruito sul colle omonimo in vista panoramica ai piedi del monte Pizzoc, il castello ha origini romane come postazione di controllo, lungo le valli dei torrenti Carron e Friga, mentre la data di distruzione è incerta ma dovrebbe localizzarsi durante le lotte di potere tra Venezia e Sigismondo d'Ungheria a fine XIV secolo.
Oltre ai resti del castello, sono da vedere il Campanile di Fregona, realizzato seguendo il progetto dello scultore e progettista nativo di Fregona Francesco Ciprian, il Villaggio dei Cimbri, che giunsero in Cansiglio a partire dal 1798, e il patrimonio storico-artistico locale, come la “Pala di San Giorgio”, dipinta da Francesco da Milano nel 1529 e attualmente nella parrocchiale di Osigo.
Inoltre, la chiesa arcipretale custodisce sculture del maestro del Canova, Giuseppe Bernardi Torretti, oltre a due tele della bottega del Tiziano: “Madonna con bambino fra i Santi Tiziano e Biagio” di Cesare Vecellio e “San Giovanni Battista con Santa Lucia e Santa Caterina d'Alessandria” del 1575, opera di Orazio Vecellio.
Ma le vere protagoniste del turismo locale sono le Grotte del Caglieron, in località Breda di Fregona.
Si tratta di una profondissima forra incisa nella roccia calcarea dal torrente Caglieron, oltre ad una serie di cavità artificiali che si aprono sulle pareti del canyon.
Un percorso con passerelle in legno sospese sopra il torrente accompagna i visitatori alla scoperta di un luogo unico.
La parte delle grotte di origine artificiale è il risultato di cave risalenti al '500, che testimoniano l'attività estrattiva della cosiddetta "piera dolza" (arenaria).
Al loro interno, inoltre, le grotte contengono microambienti di notevole interesse botanico e zoologico.
Al termine del percorso nella forra, il sentiero attrezzato conduce ad un antico mulino (oggi ristorante) e, seguendo le segnalazioni, si arriverà al Mulinetto, struttura storica su due piani. Finita la gita a Fregona, non resta che riposare e assaggiare i prodotti tipici locali, frutto di profonde radici culturali e culinarie: da una parte i formaggi del territorio, come il formaggio di Grotta, la caciotta di capra o "Caprosetta", la caciotta affumicata o “Fumo del Cansiglio” e la ricotta affumicata, dall'altra gli alcolici come il Torchiato di Fregona DOCG, il Boschera IGT Colli trevigiani, la Grappa di Torchiato e il Refrontolo passito DOCG.
Tutti modi perfetti per completare la scoperta di un borgo che vi ricorderà l'importanza del rapporto con la natura e le sue meraviglie.

COME ARRIVARE: L'aeroporto più vicino è quello di Treviso (40 km). Le stazioni ferroviarie di riferimento sono Conegliano e Sacile (entrambe a circa 14 km di distanza). In automobile: prendere l'autostrada A27 d'Alemagna, uscire a Vittorio Veneto, continuare su SS 51 fino a Fregona.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere la zona delle Sorgenti del Meschio e della Torre di San Floriano. Da vedere anche il Lago di Santa Croce e le limitrofe Cascate di Cornolade.

(9Colonne © IESTV.TV 22)
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