Redazione 7

25 ott 2022

Nutriente e sostenibile: oggi è la Giornata mondiale della pasta

ROMA - Giunge alla sua 24ª edizione la Giornata mondiale della Pasta organizzata dall’Ipo – International Pasta Organization.
 
“Alimento fondamentale dalla dieta mediterranea, eccellenza del Made in Italy e ambasciatore dell'Italia a tavola e del vivere all’italiana in tutto il mondo”, sintetizza la Farnesina che ricorda questa Giornata con un tweet.
 
Pensata per celebrare un cibo buono, sano, nutriente, accessibile e sostenibile, celebrandone la storia e condividendone le speranze per il futuro, la prima Giornata Mondiale della Pasta si tenne nel 1998 a Napoli.
 
Da allora, 24 anni fa, molto è cambiato sia nella percezione del prodotto e dei carboidrati, sia nei consumi.
 
L’Ipo fa oggi una sintesi, indicando, in particolare, nove punti, nove storie, che rendono la pasta così speciale e famosa al mondo.
 
La produzione mondiale di pasta è quasi raddoppiata – In soli 20 anni la produzione è passata da 9,1 milioni a quasi 17 milioni di tonnellate. Secondo i dati dell'IPO, 40 paesi producono più di 20.000 tonnellate.
 
Quasi raddoppiato il numero dei Paesi che consumano più di 1 kg di pasta pro capite all'anno (allora 30, ora 54) – Al primo posto, saldamente, rimane l’Italia dove il consumo pro capite è di 23 kg, contro i 17 kg della Tunisia, seconda in classifica. Seguono da vicino Venezuela (15 kg), Grecia (12,2 kg), Perù (9,9 kg), Cile (9,6 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Turchia (8,7 kg), Iran (8,5 kg), Francia (8,3 kg) e Germania (7,9 kg).
 
Nel 2010 l'UNESCO ha dichiarato la Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale dell'Umanità – E come parte di questa dieta, la pasta occupa una posizione importante. In quanto modello alimentare sano, equilibrato e sostenibile, basato principalmente sugli alimenti di origine vegetale e sul loro consumo vario ed equilibrato, diversi studi scientifici hanno dimostrato che la pasta può aiutare a prevenire le principali malattie croniche come quelle cardiovascolari, diabete, bulimia, obesità e cancro. Negli anni, grazie anche agli appelli di nutrizionisti e autorità sanitarie per un'alimentazione più sana e consapevole, l'economicità e la semplicità della pasta secca sono diventate uno stimolo al consumo.
 
L'innovazione del prodotto ha fatto sì che tutti potessero gustare un piatto di pasta – Come se non bastassero centinaia di formati, i pastai rispondono alle nuove richieste dei consumatori globali puntando sull'innovazione e sulla diversificazione dell'offerta: integrale, gluten free, biologica, fortificata, farine di legumi, superfood, cereali antichi.
 
È un piatto sempre più sostenibile – L'innovazione più importante non si vede nel piatto. Negli ultimi anni, grazie al miglioramento dei processi e dei contratti di coltivazione incentrati sulla sostenibilità e sulle buone pratiche agricole, i pastifici hanno ridotto significativamente il consumo di acqua e le emissioni di CO2 legate alla produzione della pasta. Si tratta di un alimento a bassissimo impatto ambientale (con un'impronta ecologica di 1 m² complessivamente per porzione). Inoltre, svolge un ruolo importante nella riduzione degli sprechi, grazie a una serie di ricette sostanziose e deliziose che sfruttano gli avanzi. Infine, sia in cartone che in plastica, i suoi materiali di imballaggio sono riciclabili al 100%.
 
Un punto fermo nei ristoranti di tutto il mondo – C'era una volta Gualtiero Marchesi e la sua visionaria “insalata di pasta”. Oggi, una generazione di chef che guarda al futuro con un occhio alla semplicità, alla genuinità e alla tradizione mediterranea, ha trovato nella pasta il punto di contatto ideale tra cucine e terre diverse, libero da vincoli culturali o religiosi.
 
Nel 2006 nasce l'ONU della Pasta, ovvero l'IPO, International Pasta Organisation, la cui mission è raccontare al mondo i benefici, anche nutrizionali, di un'alimentazione a base di pasta. Uno dei principali attori anche nello sviluppo della Dichiarazione di Consenso Scientifico - “Healthy Pasta Meals” - firmata da nutrizionisti di tutto il mondo, che incorpora le ultime evidenze sull'importanza della dieta mediterranea e sul ruolo della pasta al suo interno.
 
È il cibo preferito del mondo – Nel 2011, a pochi mesi dalla proclamazione del Patrimonio Immateriale dell'UNESCO, uno studio di OXFAM, che ha coinvolto 16mila persone in 17 paesi, ha eletto la pasta come cibo preferito del mondo globalizzato. E nel 2019 l'Economist ha pubblicato i risultati di uno studio dell'Università del Minnesota, che ha incoronato la cucina italiana come "la più influente al mondo", davanti a giapponese e francese.
 
Ha contribuito a respingere l'ingiustificata demonizzazione dei carboidrati – Dal 2002, quando il New York Times ha coniato il neologismo “carbofobia” e circa 26 milioni di americani hanno completamente abbandonato pasta, pane e patate, molte cose sono cambiate. Le linee guida dietetiche 2020-2025 degli Stati Uniti per gli americani sconsigliano di seguire una dieta a basso contenuto di carboidrati o di ridurre il consumo di carboidrati. E una ricerca della National Pasta Association rivela che l'86% degli americani mangia la pasta almeno una volta alla settimana.

(aise)